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Selfie Sui Binari, Altra Sfida Social Che Minaccia La Vita dei Ragazzi [KILFIE]

Non solo per scommessa, ma anche per gioco, per dimostrare il proprio coraggio, per la popolarità. L’effetto contagio è dietro l’angolo e stanno aumentando esponenzialmente gli adolescenti che si fanno i selfie con l’arrivo del treno in corsa.

Misano – Rimini 22 Luglio 2018. Si erano armati di una macchina fotografica professionale, di quelle che colgono l’attimo al millesimo di secondo. Altrimenti la foto con il treno che fischiava a fianco dei loro corpi sarebbe venuta mossa. Difficile dire da quanto tempo andasse avanti la roulette russa sui binari dei quattro ragazzi, tra i 18 e i 21 anni, due maschi e due amiche.

I vigili urbani li hanno trascinati giusto in tempo. Pochi secondi più tardi è passato il Frecciabianca a tutta velocità.

Chi è in stazione seduto guarda lo smartphone e alzando gli occhi vede in lontananza delle sagome sui binari. Sono dei ragazzi a circa 500 metri dalla stazione. Scatta la chiamata ai vigili urbani che si trovano nelle vicinanze. Gli agenti arrivano in zona e partono per intercettare i giovani. La stazione di Misano è piccola, di treni se ne fermano pochi, ma si tratta comunque della direttrice adriatica dove i Frecciabianca e gli intercity sfrecciano senza farsi problemi. Gli agenti arrivano a ridosso dei binari dove si trovano seduti i quattro giovani. Gli intimano di scendere. Non vanno per il sottile perché sui binari in lontananza si intravvede la sagoma di un Frecciabianca. Va veloce e in pochi secondi passerà davanti agli agenti e ai ragazzi. «Ci dispiace, non pensavamo di fare niente di male» si giustifica uno di loro, ma è tardi. I vigili li identificano.

In mano hanno i cellulari e la macchina fotografica professionale. Un gioco rischioso, interrotto dagli agenti. Ma anche un gioco costoso. Per questo tipo di azioni non c’è più una denuncia, bensì una sanzione, alcune centinaia di euro, ancora da quantificare.

L’osservatorio nazionale dell’aolscenza riporta che circa 1 adolescente su 10 fa selfie pericolosi in cui mette potenzialmente a repentaglio la propria vita, mentre l’8% è stato sfidato a fare un selfie estremo per dimostrare il proprio coraggio.

Questo tipo di selfie sono chiamati i KILFIE e sono appunto i selfie killer che oggi mietono vittime, contusi e feriti gravi. Sembra quasi che la web popolarità e il successo siano quasi prioritari rispetto alla sopravvivenza.

Siamo nell’era dei selfie e delle immagini, ed è indubbio che l’approvazione del mondo digitale, come avere un pubblico, seguaci, sostenitori e successo, pennelli il narcisismo delle persone e vada a “corrompere” anche le persone più restie ad esporsi, perché lo schermo e il non avere le persone davanti, apre i canali dell’inibizione e favorisce l’effetto branco e l’effetto contagio, che aiutano a deresponsabilizzarsi. Questi aspetti sono il terreno fertile su cui possono attecchire tutta una serie di comportamenti basati su un utilizzo distorto di smartphone ed Internet in genere.