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Samara Challenge: dobbiamo preoccuparci?

Sul web siamo circondati da video di ragazzi che vogliono emulare Samara Morgan, la protagonista del film horror “The Ring“.

Inizialmente si pensava ad una trovata pubblicitaria ma invece si tratta di una nuova challenge… la SAMARA CHALLENGE.

Questa non è la prima volta che parliamo di challenge e non sarà sicuramente l’ultima.

Il Samara Challenge è pericoloso: i protagonisti corrono il rischio di essere picchiati o malmenati. Ad Afragola (NA), un branco di ragazzi che non ha gradito lo scherzo ha aggredito la ragazza vestita da Samara e solo l’intervento della polizia ha evitato il peggio.

Altro rischio è quello di provocare crisi cardiache e/o grossi spaventi a coloro i quali fossero all’oscuro di tutto questo, cosa che è già avvenuta ad una donna incinta della provincia di Napoli.

Allarmante anche l’aumento di adolescenti che sono affascinanti dall’horror e dall’accolto.

Adolescenti sempre più attratti dalla sfide social: a cosa fare attenzione?

Pur di apparire, infatti, tanti ragazzi cercano la soluzione più estrema e originale per dimostrare il proprio coraggio. In questo modo, aumenta però anche il numero degli adolescenti che rischiano persino di arrivare a mettersi in pericolo pur di inseguire e ottenere popolarità, riconoscimento e approvazione social.

Che ruolo hanno gli adulti?

Spesso i genitori non hanno idea di quello che guardano i figli e tendono a sottovalutare l’influenza che possono avere su di loro certi filmati e immagini. E’ necessario quindi filtrare tutti i contenuti perché i ragazzi, non avendo ancora una capacità critica sviluppata, sono facilmente influenzabili e condizionabili.

Gli adulti di riferimento per prima cosa devono essere consapevoli e informati, devono conoscere il funzionamento dei fenomeni che nascono online e monitorare i contenuti che i ragazzi guardano quotidianamente, in modo tale da educarli e aiutarli a interiorizzare gradualmente il concetto di rischio, per evitare che siano eccessivamente influenzabili e che superino il “limite del limite”.

Nel libro PORNOLESCENZA abbiamo dedicato più di due capitolo su come instaurare il dialogo con i nostri figli e discutere i vari problemi di Internet.