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Foto hot e sesso con minorenni. “Mia figlia nuda sul cellulare e non chiedeva più soldi”

Fabriano (Ancona), 16 gennaio 2019 – «Le foto osé di mia figlia di 16 anni le abbiamo trovate all’interno del suo telefonino inviate da lei via whatsapp ad un contatto che non conosciamo. Aiutateci, perché siamo davvero molto preoccupati».

Era l’estate 2017, quando un coraggioso papà e sua moglie si sono presentati nella caserma Beni dei carabinieri di Fabriano per segnalare un episodio inquietante e chiedere di indagare su cosa stesse accadendo. Quasi con le lacrime agli occhi hanno esternato tutti i loro timori, perché avevano intuito come la situazione rischiasse di degenerare, facendo entrare la ragazza in un pericoloso vortice a luci rosse.

«Ad allertarci – hanno aggiunto i due genitori agli inquirenti – è stato anche che negli ultimi tempi non ci ha più fatto richiesta di denaro (la classica paghetta settimanale, ndr) come invece era avvenuto fino a poche settimane prima: tutto questo è molto strano».

Le loro parole sono state interpretate come veri e propri elementi indiziari per i militari che di conseguenza sono subito entrati in azione. Proprio papà e mamma della minorenne si sono infatti rivelati fondamentali per l’avvio dell’inchiesta, tanto da mettere a disposizione degli stessi inquirenti, pur con il cuore ferito, quelle foto discinte della figlia inviate tramite il social media, innescando un’indagine che ha poi sollevato un vero e proprio polverone varcando i confini della provincia ed abbracciando buona parte della regione.

Si è così scoperto come erano molte le ragazzine a cui venivano corrisposti soldi, regali, ricariche telefoniche e perfino pranzi in cambio di immagini e filmati osé. Non solo, peraltro, i due uomini arrestati venerdì scorso, ma anche altre cinque persone risultano indagate, tuttora in stato di libertà senza restrizioni, finendo nel mirino delle investigazioni.

Si tratta di due donne – una 31enne di Ancona ed una 20enne di Fabriano – e tre uomini, un 21enne di Porto Recanati, un 59enne di Genga e un 63enne di Fabriano. In queste ore gli investigatori stanno anche cercando di capire se si tratti di iniziative criminose individuali e scollegate – secondo i militari i due arrestati nemmeno non si conoscono – oppure esista un’organizzazione tra alcuni di loro, comunque una rete o un filo conduttore che ha portato ad essere coinvolte a vario titolo nell’indagine diverse decine di persone tra ragazzine minorenni e soggetti in età ampiamente adulta. Di certo c’è che le rivelazioni dei genitori in caserma hanno dato il via ad una maxi investigazione arrivando a scoprire un po’ di tutto, perfino, secondo la ricostruzione investigativa, abusi sessuali su minori.

In italia 1 ragazzo su 4 ha fatto sexting almeno una volta. Il primo messaggio con contenuto sessuale viene inviato tra gli 11 e i 14 anni.

Proteggi i tuoi figli!

Fonte: Il Resto Del Carlino