Molly DeFrank: blogger, autore e mamma… da alcuni mesi in casa ha deciso di eliminare completamente il tempo di uso di cellulari, tablet e computer.
La notizia ha scioccato i suoi figli che inizialmente si sono ribellati ma poi hanno man mano cambiato abitudini.
“Ho visto i miei figli passare dallo schermo al gioco cooperativo, creare giochi di ruolo. Non riuscivo a credere quanto fosse facile” ha scritto Molly sulla sua pagina Facebook, “Certamente, la tecnologia può essere utile al posto giusto … ma dopo una rapida valutazione del comportamento dei miei bambini, sapevo che avevamo bisogno di una pausa dalla tecnologia”, ha continuato la donna.
E’ stata una vera “disintossicazione” per i suoi figli. Adesso l’uso è controllato da Molly stessa e non c’è più quella “dipendenza” che prima avevano.
Alcune settimane dopo il divieto, Molly ha scattato una bellissima foto ai suoi figli mentre leggevano. La foto è diventata virale.
La disintossicazione ha aiutato ad accrescere la creatività, l’immaginazione e le prestazioni scolastiche di tutti e cinque i figli.
“Ad un certo punto ho capito che la tecnologia stava facendo ai miei figli esattamente quello che dicono gli studi: coltivare piccole persone distratte, scontrose e polemiche. Non è quello che voglio per i miei bambini che amo più della vita”, ha scritto Molly nel suo blog.
“Sapevo che la tecnologia stava avendo un impatto negativo sui miei figli, anche se permettevamo solo un’ora al giorno. Poi è successo che un giorno, tornata a casa dopo aver fatto commissioni, mio figlio mi ha salutata alla porta con un “Posso giocare col tuo telefono?” No. Quella è stata l’ultima goccia. Mio marito ed io abbiamo deciso che era ora di apportare un cambiamento”. La disintossicazione tecnologica è stata più facile del previsto e i bambini ora sono molto più felici e creativi. Una esperienza davvero illuminante che ci deve far riflettere.
Nel libro “PORNOLESCENZA” abbiamo preparato un contratto da fare tra genitori e figli sull’uso del cellulare. Uno strumento fondamentale per gestire e monitorare prima che il cellulare diventi “tossico” per i nostri ragazzi.
Fonte: Molly DeFrank