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Pedofilia on line in crescita. Il mondo rimane in silenzio

Rapporto 2020 dell’Associazione Meter: scovate 7 milioni di foto, 1 milione di video, 320 chat pedopornografiche. L’inerzia dei governi e l’inefficienza delle forze dell’Ordine nel mondo per contrastare questo crimine globale.

“La pedopornografia on line continua a prosperare indisturbata, con profitti in costante crescita”. Il Rapporto 2020 dell’Associazione Meter “merita di essere letto, approfondito, assimilato, compreso e non sottaciuto”. “I dati riportati non sono meri risultati statistici, numeri freddi e senza vita”.

Oltre 7 milioni le foto segnalate lo scorso, il doppio che nel 2018; in leggero calo, poco meno di un milione i video; in aumento invece le chat da 234 a 323. Dal 2014 ad oggi l’osservatorio di Meter ha monitorato più di 16 milioni di foto, quasi 3 milioni e 500 mila video, oltre 12 mila 500 archivi e 1022 chat di contenuti pedofili.

I bambini sono una merce da vendere, i più richiesti nelle foto quelli tra 8 e 12 anni (oltre 5 milioni e mezzo), a seguire quelli dai 3 ai 7 anni (più di 1 milione 320 mila), infine da 0 a 2 anni (oltre mila 7 e 600).

Riguardo i domini, vi sono 30 nazioni coinvolte nelle denunce, al primo posto lo scorso anno Haiti, seguita da Francia e Nuova Zelanda, in una geografia che nei cinque continenti rispecchia l’offerta, la domanda e i paradisi digitali, dove registrarsi con meno spese e controlli, cosicché se i siti  sono registrati in alcuni Paesi, i servizi e i materiali sono forniti magari da server in altre località, in un commercio senza confini fisici che in massima parte viaggia nel deep web, zona sommersa della rete, dove si intreccia ogni sorta di attività criminali, facilitate dalla maggiore difficoltà o anche impossibilità di essere tracciate e quindi perseguite dalle forze dell’ordine, grazie anche alla velocità con cui vengono impiantate e smantellate in breve tempo. Può capitare che una collezione di foto o video pedopoonografici resti a disposizione solo 24 ore.

L’indifferenza del mondo appare infatti l’aspetto più inquietante, confida con amarezza don Fortunato di Noto, presidente dell’associazione Meter, fondata dal sacerdote siciliano, che da 30 anni opera in difesa dell’infanzia violata.

Fonte: Vatican News