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Bambini e adolescenti in vacanza: abbuffate tecnologiche senza fine per colpa dei genitori

Durante le vacanze, complice anche il maggior tempo libero a disposizione, aumenta il rischio che i figli trascorrano gran parte delle loro giornate attaccati a smartphone, tablet, giochi elettronici o tv, facendo delle vere e proprie abbuffate tecnologiche.

Non dovendo andare a scuola, non ci sono orari precisi da rispettare e si hanno molte più ore a disposizione; può aumentare così il desiderio, per bambini e ragazzi, di utilizzare in ogni momento libero i dispositivi elettronici, arrivando talvolta a trascorrere intere giornate giocando, chattando, guardando serie tv e video online.

Bambini più a rischio degli adolescenti

I bambini sono più a rischio rispetto ad un utilizzo eccessivo dei dispositivi elettronici perché, soprattutto durante le vacanze, finiscono per restare attaccati diverse ore davanti agli schermi.

Spesso sono i genitori stessi ad esporli alla tecnologia: per tenerli buoni, non farli piangere ed evitare il più possibile la noia, infatti, gli forniscono smartphone e tablet, che vengono utilizzati come veri e propri ciucci o baby sitter digitali. I bambini rischiano così di trascorrere diverse ore al giorno, spesso anche la sera prima di dormire, davanti a questi dispositivi per guardare senza sosta cartoni animati e video oppure giocare con i videogames.

Ricorrere costantemente a smartphone e tablet come fossero una sorta di “smart tata”, però, non fa altro che isolare il bambino dalla realtà circostante e favorire un uso distorto della tecnologia.

Nella prima adolescenza, la mania per videogiochi, youtuber e istant stories

In preadolescenza i ragazzi navigano quotidianamente nel mare dei social network e dei giochi online. In questi ultimi anni, inoltre, si è ormai radicata una modalità di comunicazione sempre più instant, incentrata soprattutto sulla condivisione immediata e continua di contenuti visivi, immagini e video.

I ragazzi, in questa fascia d’età, sono molto più attratti dai video su Youtube e dagli youtubers, considerati dei veri e propri idoli, dalle instant stories, ossia scatti e video, visualizzabili per 24 ore, attraverso cui si raccontano in pillole e si condividono i momenti più importanti della propria giornata e, non ultimi, dai videogiochi.

E’ proprio utilizzando i videogiochi, infatti, che i ragazzi trascorrono la maggior parte del loro tempo libero. Nella fascia tra gli 11 e i 13 anni, il 50% gioca in media 1,5 ore al giorno, un 15% dalle 3 alle 6 ore e un 4% dalle 7 ore in su (Dati Osservatorio Nazionale Adolescenza). Il 44% dei preadolescenti gioca, inoltre, connesso alla rete ed è questo un dato molto preoccupante, perché in questo modo i ragazzi si espongono a tutta una serie di pericoli legati al web.

Adolescenti affetti da binge watching e iperconnessione

Con la crescita i problemi prendono un’altra forma e le attenzioni dei ragazzi cambiano, si perde un po’ di interesse nel seguire assiduamente gli youtubers, si gioca meno alla playstation, e prendono il sopravvento le serie in streaming, guardate e seguite spesso senza sosta, puntata dopo puntata.

Oggi i ragazzi tendono ad abbuffarsi di tutto ciò che è legato alla rete e alla tecnologia: quasi ogni loro azione è mediata dallo smartphone o comunque da uno schermo. Sono sempre più iperconnessi e arrivano a trascorrere diverse ore davanti a pc, tablet o smartphone, senza riuscire ad interrompere la navigazione, divisi tra social, siti di gioco o scommesse on line e siti dedicati alla visione ininterrotta delle puntate di qualsiasi serie tv.

Si parla, in quest’ultimo caso, di Binge Watching, ossia abbuffata di “visione”, un’abitudine che porta a guardare programmi e serie tv per un periodo di tempo prolungato, consecutivamente e senza pause, anche durante la notte e fino alle prime ore del mattino, incidendo negativamente sul sonno, sullo stile di vita e sul benessere, favorendo ad esempio la sedentarietà e l’abuso di questi dispositivi. Inoltre, anche WhatsApp viene utilizzato tantissimo per scambiarsi puntate, battute e commenti sulla serie tv che si sta guardando, diventando uno spazio di condivisione con gli amici in cui non si parla d’altro e si è totalmente immersi.

Avendo più tempo libero, come accade durante i periodi di vacanza, è normale che i figli tendano a dedicare un tempo maggiore anche alle attività tecnologiche, visto che fanno parte del loro mondo, ma è fondamentale non oltrepassare i limiti e aiutarli trovare un equilibrio tra le attività online e quelle offline. E’ necessario, quindi, che siano i genitori per primi a mettere da parte la tecnologia e a dare il buon esempio, proponendo anche delle attività alternative da svolgere insieme o con gli amici che aiutino a dimenticarsi per un po’ di smartphone, tablet e pc!

Redazione Adolescienza.it